lunedì 17 ottobre 2016

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Giornata di inizio anno dell'Opera Chesterton

Ieri è stata la giornata di inizio anno delle attività che fanno parte dell'Opera Chesterton (la scuola libera G.K. Chesterton, le iniziative della Cooperativa Capitani Coraggiosi, Polisportiva Gagliarda e molto altro) che sono nate dalla Compagnia dei Tipi loschi del beato Pier Giorgio Frassati.

Ecco la testimonianza di uno dei collaboratori:

"Buongiorno a tutti mi chiamo Stefano ma tutti mi conoscono come Ciccio faccio parte della cooperativa da tanti anni ma non da sempre, ho fatto molti altri lavori prima di prendere questa decisione. Decidere di prendere una certa strada più che un'altra è stato il frutto di un discernimento che ho imparato a fare grazie agli amici della compagnia dei Tipi Loschi che frequentavo e che frequento ancora oggi. Vorrei
sottolineare che la compagnia dei Tipi Loschi del Beato Pier Giorgio Frassati non è una medicina necessaria quando si sta poco bene e poi quando si sta meglio, non se ne ha più bisogno. La compagnia è un cammino per la vita intera ed è stato propio questo mio starci, che mi ha aiutato a fare le scelte più importanti della vita, come quella del lavoro. Come dicevo ho fatto tanti lavori in precedenza e non mi trovavo male, ero anche voluto bene dai datori di lavoro, ma frequentando assiduamente la compagnia vedevo che in coloro che lavoravano in cooperativa c'era qualcosa in più, li vedevo felici e indaffarati a costruire qualcosa che potevo intuire, ma che non era del tutto mio. Ho così iniziato un percorso di volontariato personale dopo il lavoro dove affiancavo un'educatore che seguiva dei ragazzi problematici. Mi piaceva ed ero entusiasta, al punto da aspettare con trepidazione il momento che
avrei terminato il lavoro per fiondarmi da i ragazzi, e questo era un momento fondamentale delle mie giornate. Dopo qualche tempo ho iniziato a farmi qualche domanda, una in particolare e cioè se ero totalmente felice o se mancasse qualcosa alla mia giornata. 

Risposta: non ero felice, volevo di più per me e non parlo semplicemente di fare un'altro tipo di lavoro, c'era una mancanza nel mio cuore che si placava solo in quelle poche ore la settimana che facevo volontariato con i ragazzi. Ebbene dopo non poche fatiche ho deciso che, non sapevo bene cosa avrei fatto, ma non era importante, volevo far parte di quella storia, volevo essere felice a pieno dalla mattina alla sera, dal lunedì alla domenica e non solo in determinati momenti spezzettati durante la settimana. Ho interpretato questo desiderio come una chiamata da parte di Cristo e ho cambiato direzione. Tutto questo sembra una bella storia che finisce anche con il lieto fine, ma vi posso assicurare che le fatiche  come le responsabilità per me sono cresciute e non diminuite ma nella storia dell'esistenza umana nulla di bello si muove o si costruisce senza uno sforzo o una dedizione personale. Le belle cattedrali delle epoche passate, non sono state costruite solo pensando a come farle, ma rimboccandosi le maniche e iniziando a mettere pietra su pietra con lo scopo di lodare Dio e oggi abbiamo degli innumerevoli capolavori al mondo. Questo è quello che ogni genitore dovrebbe desiderare per i propri figli e parlo da babbo, una felicità che abbia una continuità, nella scuola, nello sport, nel lavoro e nel tempo libero. Per concludere oggi all'interno della cooperativa, sono responsabile di una squadra di ragazzi che si occupa di curare diverse aree verdi nel comune di San Benedetto e dintorni. Quello che vogliamo per le persone che lavorano con noi, a prescindere dal risultato lavorativo, che non deve mancare, è un rapporto umano tra i ragazzi che genera un clima bello di amicizia e questo è un modo per noi di costruire un mondo migliore da lasciare alle generazioni future. "

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